Anche quest’anno, VOLO è tornata a Paestum per partecipare alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Giunta alla sua XVII edizione, la BMTA è ormai un evento imperdibile nel panorama culturale italiano e non solo. Quest’incontro tra specialisti dell’archeologia e operatori del turismo è diventato, nel tempo, un esempio positivo per le altre nazioni, anche esterne al bacino mediterraneo; infatti, l’ospite speciale 2014 è stato l’Azerbaijan e Mounir Bouchenaki, Consigliere speciale del Direttore Generale dell’UNESCO, ha addirittura suggerito di cambiare il nome ufficiale in “Borsa Mondiale”.
Così, VOLO non poteva di certo mancare; anzi, questa volta, la nostra presenza è stata decisamente più attiva. All’interno dello stand dell’Università di Salerno, abbiamo partecipato alla diffusione del progetto “Messaggeri della conoscenza”, promosso dal MIUR e ideato dal Dr. Gianluca Miniaci, docente e archeologo, nonché socio fondatore della nostra associazione. Il progetto, che ha visto la collaborazione internazionale tra l’Università di Salerno e l’University College London, ha avuto lo scopo di diffondere metodi di insegnamento innovativi presi in prestito dal sistema didattico estero, introducendo per la prima volta presso l’ateneo salernitano l’insegnamento della storia e la cultura dell’Antico Egitto. Inoltre, due nostri “delegati” hanno preso contatti con alcuni dei 32 buyers provenienti da 12 Paesi dell’Europa selezionati dall’ENIT (Agenzia Nazionale Italiana del Turismo). Quest’incontro è stato un’ottima occasione per conoscere interessanti offerte turistiche, in vista di nuove mete da scoprire nei prossimi viaggi firmati VOLO!
La manifestazione si è svolta all’interno della spettacolare area archeologica, patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1998. A due passi dal cosiddetto “Tempio di Cerere”, le tre grandi strutture geodetiche a forma di igloo hanno ospitato 130 espositori di regioni, 25 Paesi esteri, università e altre associazioni o istituzioni culturali. Passeggiando tra gli stand, abbiamo preso diversi spunti per le nostre attività future e ci siamo confrontati con realtà che coprono ogni aspetto dell’archeologia: la ricerca sul campo delle missioni universitarie e delle soprintendenze, la fruizione al pubblico con i musei e i parchi archeologici, la divulgazione di riviste specializzate come “Archeo”, la ricostruzione dei laboratori di archeologia sperimentale, la tutela del patrimonio attraverso i comandi speciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e il ruolo fondamentale dell’ANA e della CIA per il riconoscimento del lavoro di migliaia di professionisti del settore. Tra i tanti incontri fatti, ricordiamo con piacere quello con i ragazzi di “Let’s Dig Again”, la prima Web Radio che gira l’Italia raccontando il mondo dell’archeologia.
Abbiamo anche assistito ad alcune delle 50 conferenze che hanno accresciuto il valore della Borsa. Per il ciclo “Incontri con i Protagonisti”, volti noti della divulgazione televisiva hanno attirato l’attenzione del grande pubblico, soprattutto nel caso di Alberto Angela che non siamo riusciti a seguire per la grande affluenza di spettatori. Poco male; noi eravamo interessati in particolare a due interventi tenutisi il 31 ottobre nel suggestivo scenario della Basilica Paleocristiana.
Il direttore della rivista “Archeo”, Andreas Steiner, ha intervistato Christian Greco, il nuovo direttore del Museo delle Antichità Egizie di Torino e anche una vecchia e cara conoscenza di VOLO essendo socio della nostra associazione. Christian ha illustrato al pubblico il processo di trasformazione e di ristrutturazione del museo che avrà termine il 1 Aprile del 2015: oltre all’apertura dei nuovi ambienti ipogei, è stato inaugurato un nuovo percorso di visita temporaneo: “Immortali: l’Arte e i Saperi degli antichi Egizi”. Questo allestimento ha permesso di esporre per la prima volta circa 1000 oggetti che erano custoditi da anni all’interno dei magazzini del museo. Inoltre, il direttore, nel sottolineare l’importanza di rendere la collezione fruibile ad ogni tipo di pubblico, ha presentato “GoogleGlass4Lis”, un progetto destinato ai non udenti, i quali, tramite gli speciali occhiali, potranno seguire le audioguide convertite nel Linguaggio dei Segni.
Nel pomeriggio, è stata la volta di Franck Goddio, famoso egittologo e fondatore dello IEASM (Institut Européen d’Archéologie Sous-Marine). Lo studioso francese ha mostrato le magnifiche immagini dei ritrovamenti archeologici rinvenuti nei fondali marini di fronte alla moderna città di Alessandria d’Egitto e nella vicina baia di Abuqir. A partire dal 2015, 293 di questi reperti andranno a formare la mostra itinerante “Egypt’s Sunken Secrets” che costituisce la seconda parte di “Egypt. Sunken Treasures”, l’esposizione che, dal 2006 al 2009, è stata ospitata in Giappone e in alcune città europee, tra cui anche Torino. Goddio ha ricevuto il “Premio Paestum Archeologia” dal direttore della BMTA, Ugo Picarelli, a seguito delle sue importanti scoperte e, al termine dell’intervista, è stato così gentile da condividere con noi alcune informazioni più approfondite sulle sue ricerche e da invitare la nostra associazione a Parigi, dove verrà inaugurata la mostra da lui ideata.
Ultima, ma non meno importante, è stata la nostra presenza al 2° incontro degli archeoblogger voluto e coordinato dalla giornalista Cinzia Dal Maso (“Filelleni”). Ormai da due anni e mezzo, anche VOLO con il suo Archeoblog (più la costola egittologica Djed Medu) cerca, prendendo in prestito il titolo del forum, di “raccontare l’archeologia nel web” con articoli che si occupano del mondo classico e orientale oltre che delle nuove tecnologie applicate ai beni culturali. Il compito non è semplice perché, rivolgendosi anche ai non addetti ai lavori, bisogna evitare tecnicismi incomprensibili ai più senza, però, scadere nella banalità. Appare evidente che un ruolo del genere sia fondamentale soprattutto per i musei e le altre istituzioni culturali che si interfacciano con la gente anche attraverso i social network. O meglio, dovrebbero interfacciarsi. Dall’incontro, infatti, è emerso che in Italia sono ancora troppo poche le realtà che sfruttano al meglio la comunicazione via internet, non solo per l’incapacità delle stesse, ma anche a causa della non curanza della politica che si rifiuta di riconoscere un lavoro che esiste già. L’archeoblogger, o comunicatore culturale in senso lato, all’estero è una professione definita e retribuita in quanto tale. Nel nostro Paese, invece, questa attività, purtroppo, è destinata solo alla buona volontà di operatori, come Stefano Rossi (Sopr. Liguria) e Marina Lo Blundo (Sopr. Toscana), già impiegati in altre mansioni. Così, gli interventi di alcuni tra i blogger più attivi nel nostro panorama (Giovanna Baldassarre “Archeokids”, Alessandro D’Amore “#svegliamuseo” e “Le parole in archeologia”, Astrid D’Eredità “Astridrome”, Antonia Falcone “Professione archeologo”, Francesco Ripanti “ArcheoVideo”, Mariangela Vaglio “Il nuovo mondo di Galatea” ed altri ancora) sono serviti a illustrare la situazione attuale in ottica di un impegno comune sicuramente più “rumoroso” per le orecchie di chi gestisce il nostro patrimonio archeologico.
L’appuntamento è per il prossimo anno. VOLO ci sarà!